“L’insostenibile leggerezza del quotidiano” è un progetto  ambizioso che siamo riusciti a realizzare superando tanti blocchi psicologici e liberandoci dal pudore di raccontare noi stessi. Il lavoro è il risultato di singoli momenti autobiografici, che ogni autore ha raccontato per comporre il collage finale.

Le varie esperienze personali che proponiamo possono aiutare i lettori alle stesse nostre piccole, ma importanti valutazioni esistenziali.

La nostra idea è quella dei considerare questo lavoro l’ inizio di un percorso di pensiero che ci porterà a costruire nel futuro altre tappe importanti.

Massimo Sacchi


Carrara Massimo

LA FOTOGRAFIA DEL PARTICOLARE
La passione per la fotografia mi porta a raccontare storie per gli occhi, far si che non serva la parola, e il meno possibile la scrittura.
Nella mia ricerca sono portato a prediligere il messaggio innanzitutto, la bellezza, l'estrema bellezza io la vedo nella comunicazione, l'estetica è sempre a seguire.
Il mio lavoro potrei definirlo di “ reportage”, alla foto singola preferisco un gruppo di foto concatenate, che raccontino una storia.
Attraverso un susseguirsi di scatti riesco a concretizzare un messaggio, ad espletarlo in diverse sue sfumature.
Se dovessi definire il mio modo di fotografare potrei dire che è un micro reportage sempre alla ricerca delle sfumature.

Sacchi Massimo

GENTE DI CITTA'
Ho effettuato le riprese di questa serie di immagini nel quartiere “La Defence” di Parigi alcuni anni fa, con una macchina fotografica Nikon f4, utilizzando rullini kodak infrared difettati.
Questa mostra mi ha dato l'idea di poterle utilizzare, sfruttando anche i difetti della pellicola, per avere quel particolare effetto anticato, che mescolato ai riflessi degli edifici moderni, ha esaltato l'atmosfera surreale, che solo la fotografia all'infrarosso riesce a dare.
Ho sviluppato i negativi e stampato le immagini nella mia camera oscura su carta baritata Bergger ai sali d'argento.
Ho anche ideato e costruito personalmente le cornici in acciaio, dopo una lunga ricerca per trovare il modo di esporre nel modo adatto il mio lavoro.

Beschi Nicoletta

Casa Famiglia in Lasso - Kilimangiaro - Tanzania
La fotografia è sempre stata per me l'occasione per fermare l'attimo, l'emozione di catturare il soggetto in un determinato momento. Sono ri- masta affascinata dalla fotografia in bianco e nero e della capacità di stampare a mano le proprie fotografie. Con il tempo mi sto abituando al digitale e mi piace molto il reportage.

Montemagno Salvatore

SILENZI INQUIETI
La fotografia per me è esteriorizzazione di immagini interiori: Non ho la pretesa, ne l’intenzione, né tantomeno la voglia di documentare la realtà. La realtà amo interpretar- la....cercando di esprimere artisticamente quello che altrimenti risulterebbe inesprimibile.
Pratico la fotografia da tantissimi anni, da autodidatta.

Pennnati Stefania

“La Fotografia mi ha sempre affascinato ....poter fermare un istante, fissare l’emozione provata da me in quel momento e cercare di trasmetterla agli altri.
Essenzialmente sono una “particolarista”, e tra le altre emozioni che ricerco c’è anche l’adrenalina che si scatena durante i miei eventi preferiti, i Concerti.”.
Devo ammettere: quando so che ad un concerto non posso entrare con la mia macchina fotografica al collo, è come se mi mancasse una parte di me .......
Le mani sono da sempre alla mia attenzione quando scatto, hanno un fascino tutto particolare per me .... mi piace pensare che possano raccontare un’intera storia che può essere stata vissuta da chiunque ...”.

Adriana Naccari-2

Che c’è di più duro di una pietra e più molle dell’acqua? Eppure la molle acqua scava la dura pietra” (OVIDIO)
L’ acqua, è l’elemento naturale, più importante del creato. fluido vitale, ed esso stesso pieno di vita.
Anche quando è ferma, muta la sua forma e di tutto quello che in essa si riflette.
La scelta di creare visioni fotografare immortalando la linfa della terra nei suoi colori e sfumature, dà modo di avventurarsi e perdersi in un caleidoscopico mondo. Colori e forme da quelle vive del giorno a quelle celate nell’oscurità della notte variano, creando nuove espressioni ad ogni alito di vento. Ma l’acqua ci regala an- che un altro punto di vista, attraverso il riflesso di tutto quello che in essa si specchia. Punti di vista differenti e speculari, spesso chia- ri e altre volte sfocati, che costringono chi guarda ad immaginare cosa ci sia dietro.
Con queste fotografie ho cercato di cogliere la tridimensionalità del mondo creato dall’elemento in movimento.

Elena Alessandria-2

PUNTI DI VISTA
Cosa si prova a volare a bordo di un ultraleggero? Questa è la domanda che spesso mi viene rivolta.
Certamente ne fanno da padroni le sensazioni di leggerezza e libertà ma ciò che mi entusiasma maggiormente è poter realizzare uno scatto da quel punto di vista.
Luce, colori e geometrie creano scenari mozzafiato.
Ringrazio il mio compagno di vita per permettermi di vivere queste emozioni... fortunatamente non ha la passione della pesca ma quella di volare.

Elena Lugo-2

... Trinidad ...
... là dove gli orologi si sono fermati più di un secolo fa...
... dove per le strade acciottolate puoi sentire il passaggio degli zoccoli dei cavalli...
... dove i diritti umani non sono così scontati...
... dove le persone sono state chiuse in gabbia nella loro isola...
... dove il capitalismo e il consumismo non esistono, la gente sorride alla vita.

Elisabetta Rodengo-2

POSSIBILITA' DI UNA NUOVA PERCEZIONE
Paradossalmente proprio gli angoli più consueti, quelli canonici, quelli che abbiamo sempre sotto gli occhi e abbiamo sempre visto, sembrano diventare misteriosamente pieni di novità e aspetti imprevisti. “E così guardando prima nel mondo, poi sulla lastra e poi sulla immagine finale, manifestare la meraviglia del gesto che si compie, non ritenere nulla insignificante, e scoprire in un paesaggio, un punto dello spazio, un attimo della vita o un leggero mutamento della luce, la possibilità di una nuova percezione”. (Luigi Ghirri)

Enea Zani-2

Filadelfia homemade

C’è un richiamo all’immortalità quando una folla grida per un goal: non esiste morte per chi nel freddo di un sabato di dicembre o al sole cocente di un pomeriggio di giugno dalla tribuna trova il senso di tutto. Un attimo, carico d’illusione, dal respiro eterno. E allora ecco tornato quel richiamo all’immortalità, il quale come un grido di gioia è potente e dura poco. Lo stadio è casa sua. Sarebbe sciocco vedere questa strana struttura urbana solamente nella sua composizione materiale, in quanto essa si innalza anche sulla forza dello spirito dei tanti in grado di vederlo come teatro di un sogno. L’acciaio non è un sogno ma può esserne il sostegno e se il sogno può essere immortale non può esserlo il teatro. Il nostro “Romeo Menti”, come fu un tempo il “Filadelfia” per Torino, è oggi uno di quei teatri che hanno smesso di aprire il sipario. Ora solo ricordi di attimi vissuti, nell’eterna lezione della vita, in cui a volte si vince e a volte si perde. Ma nella voglia di vivere, si vince comunque.

Giovanna Finadri-2

- LUCE - MATERIA -
“Che gamma di modulazioni offre la luce, dalla mattina alla sera, da giorno a giorno, da stagione a stagione, nell’arco di tutto l’anno?
Gratificanti e imprevedibili sono le possibilità concesse all’architettura nella scelta di un’apertura, da cui le chiazze di sole giocano sugli stipiti e sulla soglia, entrano, si muovono e scompaiono.” L.I. Kahn
Per Louis Kahn la luce è stato lo strumento attraverso il quale pensare e definire la struttura degli edifici. Nella sua opera, la luce naturale diventava un
“materiale” imprescindibile nella progettazione, in grado di tradurre lo spazio
in immagine; analogamente anche in fotografia la luce è il “materiale” principale della creazione dell’immagine.
La luce guida l’occhio del fotografo; le geometrie che essa genera posandosi sugli elementi del reale ne mettono in evidenza alcuni aspetti e ne nascondono altri. Sia nello spazio vissuto dell’architettura che nell’immagine osservata della fotografia la luce è l’elemento che genera nell’uomo emozione

Giuseppe Lussignoli-2

Evoluzione

La parola chiave di un percorso individuale che ho volute trasmettere, sia attraverso la sequenza della immagini che percorrono il dinamismo e la volontà dell’uomo di sperimentare gradualmente nuove evoluzioni in movimento, sia quello di dimostrare in questi scatti un’evoluzione della fotografia che attraverso la nuova tecnologia mi ha permesso di avere immagini astratte, ma che diano risalto al soggetto.
Con questi scatti ho trasgredito volontariamente ai parametri della fotografia classica di un’immagine perfettamente a fuoco e realistica per dare modo, a chi la osserva, di cogliere il soggetto nella sua azione e di essere proiettato nella scena in modo personale.

Massimo Carrara-2

PICCOLE STORIE SOSPESE
In uno spazio occupato dall'acqua come fosse liquido amniotico, un palcoscenico spoglio. Le figure vengono messe in risalto e con la propria mimica ci raccontano attimi della loro vita, della nostra vita.

Massimo Sacchi-2

LA FOTOGRAFIA COME ALLEGORIA DEL MONDO

L’allegoria è il mezzo di conoscenza per eccellenza
(Walter Benjamin, filosofo – 1892/1940)
Le immagini sfocate, sbiadite, in bianco e nero, quindi lontane dal Mondo reale a colori (troppo banale e ovvio per obbligarci a pensare), addirittura dipinte a mano con tinte irreali, vogliono suggerire uno stimolo per superare il banale linguaggio quotidiano, per pensare e costruirne uno nuovo, personale, ciascuno diverso dall’altro, per dare la libertà di vivere qualcosa di unico.
Come diceva Shakespeare, “ siamo della materia di cui sono fatti i sogni”.

Morris Bellini-2

Fotografare ci permette di documentare la vita che ci circonda; di protrarre nel tempo un istante e consegnarlo al futuro.
Il lavoro che espongo è nato dalla volontà di indagare il ricordo di un bambino quando la domenica si recava in chiesa a servir messa. A quel tempo non avevo una reale percezione di quello che accedeva prima del rito; con i miei amici andavo in canonica e velocemente mi preparavo senza osservare le gestualità che venivano compiute dai ministri della chiesa.
Oggi, con gli occhi di una persona adulta, ho cercato di catturare i gesti che vengono compiuti in sagrestia quando sacerdote e diacono preparano le suppellettili e indossano i paramenti liturgici. Sono gesti privati, sono il dietro le quinte di un rito che si compie da centinaia di anni.
Scattare queste fotografie è stato emozionante, ritornare in una situazione che ormai faceva parte della memoria mi ha messo in uno stato d’animo di grande soggezione e interesse nei confronti di un luogo austero e sacro e di gestualità antiche.
La scelta di utilizzare tempi di posa lunghi mi ha permesso di sottolineare il movimento; di conferire morbidezza ai gesti e alle vesti dando un senso di immaterialità.

Nicoletta Beschi-2

THAI
La chiamano “la terra del sorriso” per la filosofia di vita e
il senso di accoglienza dei suoi abitanti.
“Thai” significa "il paese degli uomini liberi" e questa defi- nizione rispecchia pienamente la storia e la natura del popolo thailandese, che ha portato questo regno ad avere grandi tesori disseminati in tutto il paese.
Buddha giganti scolpiti con eleganza e templi dorati tra sacro e profano, fanno di questo paese un' affascinante meta dalle mille sfumature.

Salvatore Montemagno-2

Salvatore Montemagno
La fotografia per me è esteriorizzazione di immagini interiori:
non ho la pretesa, ne l’intenzione, né tantomeno la voglia
di documentare la realtà. La realtà amo interpretarla....cercando di esprimere artisticamente quello che altrimenti risulterebbe inesprimibile.
Pratico la fotografia da tantissimi anni, da autodidatta.

Stefania Pennati-2

L’ARTISTA DI SPETTACOLO
“Da grande voglio essere una Ballerina ....... Io invece il Signore del Fuoco ...... “. Quante volte noi stessi da piccoli abbiamo detto queste frasi o le sentiamo dire da tanti bambini intorno a noi.
L’Artista di Spettacolo rappresenta una sorta di Sogno, e ogni volta che assisto ad uno Spettacolo di qualsiasi genere esso sia, dentro me il sogno si fa strada, come se io stessa fossi lì ad esibirmi, e mi emoziono all’idea di avere tutto quel pubblico davanti; cerco allora di fermare quei sublimi momenti in cui tutta la forza dell’Artista emerge, dalla sua preparazione, al suo allenamento, alla sua costanza, aspetti che evidenziano la sua grandissima passione, la sua onestà di mettersi in gioco totalmente, e spero sempre che alla fine di ogni esibizione lo spettatore esulti per tutto questo, e si alzi in piedi con uno strepitoso applauso per rendere omaggio al Talento e alla sua condivisione.
“LoSpettacoloènelloSpettatore”. (A.deLamartine)
“La Vita è uno Spettacolo, un arcobaleno inesauribile di colori, un concerto intermina-
bile di rumori, un caos fantasmagorico di voci e di volti .....”. (O. Fallaci)
“Il mondo dello Spettacolo ha un modo tutto suo di essere brutalmente onesto rispetto a tanti altri ambienti di lavoro”. (D. Logue)
Grazie e un grande “Chapeau” a tutti gli Artisti che condividono il loro Talento.

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